Benvenuti al

Rifugio Bignami

Posizionato su un poggio nel comune di Lanzada in Valmalenco, il rifugio è tappa dell’Alta Via della Valmalenco. Un panorama assicurato sulle cime del gruppo Bernina.

La storia del rifugio Bignami

Costruito negli anni 1955/56 il rifugio fu donato da Clementina Agretti-Bignami alla Sezione CAI di Milano – attuale proprietario –  in ricordo del figlio Roberto Bignami consigliere della Sezione e che – nel 1954 – perse la vita durante la spedizione italiana sul Monte Api (m. 7132) nel Garhwal-Himalaya.

La nostra storia

Il rifugista Giovanni Tavernaro insieme alla moglie Francesca sono i gestori dal 2021. Originari di San Martino di Castrozza, in Trentino, arrivano da una consolidata esperienza nella gestione della Malga Civertaghe di famiglia. La Malga – fondata dal nonno Giovanni nel 1905 – è una delle più antiche del Trentino.

Al Rifugio Roberto Bignami non troverete ad accogliervi solo Giovanni e Francesca ma anche i loro tre maremmani abruzzesi Belt, Bella e Hoffer, i gatti Maine Coon Afrodite, Stracciatella, Spritz ed Ermes e le galline e pulcini.

0
Anno di costruzione
0 m
quota
0
posti letto
0
posti ristorante
Apertura

Siamo aperti nei weekend dal 25 aprile al 30 novembre e tutti i giorni dal 15 giugno al 15 settembre

Posizione

Provincia: Sondrio
Comune: Lanzada
Località: Alpe Fellaria

L'ospitalità

Mezza pensione adulti con cena, notte e prima colazione (bevande escluse)  = 69,00€ a persona

Mezza pensione bambini sotto i 12 anni con cena, notte e prima colazione (bevande escluse)  = 55,00€ a persona

Mezza pensione bambini dai 5 ai 6 anni con cena, notte e prima colazione (bevande escluse)  = 52,00€ a persona

Mezza pensione bambini dai 3 ai 4 anni con cena, notte e prima colazione (bevande escluse)  = 32,50€ a persona

I bambini dai 0 ai 2 anni non pagano

Mezza pensione adulti tesserati CAI con cena, notte e prima colazione (bevande escluse)  = 59,00€ a persona

Mezza pensione under 25 tesserati CAI con cena, notte e prima colazione (bevande escluse)  = 52,00€ a persona

*Per la prenotazione si chiede una caparra di €20 a persona, valida fino al 30 di ottobre 2024, giorno di chiusura del Rifugio.

Informazioni utili

  • L’eventuale disdetta per impossibilità – sia personali che dovuti al meteo – dovrà essere fatta almeno 48 ore prima della data di prenotazione.
  • La cena in rifugio è alle ore 19:00 e alle ore 22:00 si spengono le luci per osservare il riposo di escursionisti e alpinisti.
  • Il nostro menù è un insieme di piatti tipici valtellinesi e trentini dolomitici, insieme ai dolci della pasticcera Francesca.
  • Per il pranzo la nostra cucina è aperta dalle 11:00 fino alle ore 16:00 tutti i giorni, non prendiamo prenotazioni.
  • Ricordiamo che la zona della Felleria è scoperta da connessione Internet e cellulare.
  • Chiediamo per sicurezza di portare del contante in caso la connessione satellitare per il pos non sia funzionante.

Come arrivare

Da Campo Moro
Tempo: 01:30
Dislivello: 431 m
Difficoltà: escursionisti

Dal Rifugio Marinelli per la forcella di Fellaria
Tempo: 04:30
Difficoltà: escursionisti esperti

Mete e attività

Dal rifugio si può imboccare il sentiero glaciologico Luigi Marson per scoprire il ghiacciaio di Fellaria, uno dei maggiori delle Alpi Centrali Italiane con le sue due affluenze, occidentale e orientale, alla cui base si è formato in anni recenti un lago glaciale che con i suoi piccoli iceberg galleggianti costituisce un’autentica curiosità tanto da meritarsi l’appellativo di piccolo “Perito Moreno” italiano. Una variante di discesa permette di tornare al parcheggio completando un giro ad anello intorno al lago Gera. Sugli spalti rocciosi sotto il rifugio è attrezzata una piccola falesia di arrampicata.

A pochi minuti dal Rifugio si trova l’alpe Fellaria, che è l’alpeggio più alto d’Europa (2400 m) gestito dalla famiglia Rossi. Il loro alpeggio è aperto da fine giugno ai primi di settembre, qui troverete formaggio di mucca e di capra oltre che burro d’alpeggio. Nell’area circostante al rifugio si trovano altri due alpeggi: l’alpe Gembre e l’alpe Valposchiavina.